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autore
brano
 
Cicerone
I doveri, III, 21
 
originale
 
[21] Detrahere igitur alteri aliquid et hominem hominis incommodo suum commodum augere magis est contra naturam quam mors, quam paupertas, quam dolor, quam cetera, quae possunt aut corpori accidere aut rebus externis. Nam principio tollit convictum humanum et societatem. Si enim sic erimus adfecti, ut propter suum quisque emolumentum spoliet aut violet alterum, disrumpi necesse est eam, quae maxime est secundum naturam, humani generis societatem.
 
traduzione
 
21. Dunque, che un uomo sottragga qualcosa ad un altro e aumenti il proprio vantaggio con lo svantaggio di un altro ? contro natura pi? della morte, della povert?, del dolore e di tutti gli altri mali che possono accadere al corpo o ai beni esterni: ci? infatti mina alle basi la convivenza umana e la societ?: [se infatti saremo cos? disposti da spogliare o violare un altro a causa del suo guadagno, di necessit? si disgrega quella che ? soprattutto secondo natura, cio? il legame tra gli uomini].
 

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